La gravidanza è uno dei momenti più speciali nella vita di una donna. Tuttavia, i cambiamenti del corpo che avvengono durante questo periodo, possono aumentare il rischio di sviluppare problemi alle mani.
Scopriamo quali sono i disturbi alle mani più frequenti in gravidanza, quali sono le cause, le cure e come prevenirli.
Purtroppo per noi, le donne sono la categoria più colpita dalle patologie della mano. Basti pensare che, ad esempio, la Sindrome del Tunnel Carpale ha un'incidenza quattro volte superiore nelle donne rispetto agli uomini.
Questa maggiore predisposizione è attribuibile a vari fattori, tra cui riveste particolare importanza il ruolo degli ormoni.
Gli ormoni influenzano la distribuzione dei fluidi corporei, aumentando la vulnerabilità delle strutture anatomiche ristrette, come quelle presenti nelle mani, a fenomeni di compressione nervosa.
Durante la gravidanza il corpo della donna subisce importanti variazioni ormonali: in particolare gli estrogeni e il progesterone aumentano, arrivando a livelli fino a tre volte superiori rispetto al normale.
Un altro effetto degli ormoni in gravidanza è il rilassamento dei legamenti, che può alterare la biomeccanica della mano e del polso, aumentando il rischio di infiammazioni e irritazioni.
La ritenzione idrica gioca un ruolo chiave nel possibile sviluppo di problemi alla mano in gravidanza.
L'aumento del volume sanguigno e le variazioni ormonali possono portare a una maggiore ritenzione idrica.
Questo fenomeno può causare un accumulo di liquidi nei tessuti, inclusi quelli del polso e della mano, portando a un aumento della pressione all'interno delle strutture anatomiche ristrette.
Questa pressione può peggiorare le condizioni di patologie pre-esistenti o addirittura contribuire allo sviluppo di nuove problematiche alla mano e al polso.
A causa dell'aumento del volume sanguigno e della ritenzione idrica, è frequente in gravidanza riscontrare un gonfiore (edema) alle mani.
L'intensità del gonfiore può variare da lieve a significativo, arrivando in alcuni casi a compromettere il movimento della mano e causando disagio nelle attività quotidiane.
In genere, questo tipo di gonfiore tende a risolversi post-partum, quando il corpo inizia a eliminare l'eccesso di liquidi.
Per alleviare il gonfiore, il riposo è fondamentale: trova il tempo per sederti e tenere le mani sollevate, questo aiuterà a favorire il ritorno venoso e a ridurre l'edema.
Un altro rimedio efficace consiste nell'immergere le mani in acqua tiepida arricchita con sale per circa 10 minuti; questa pratica sfrutta l'effetto osmotico del sale, che aiuta a drenare i liquidi in eccesso. Subito dopo, immergi le mani in acqua fresca per stimolare ulteriormente la circolazione.
Allo stesso modo, la mobilizzazione attraverso esercizi leggeri, come l'apertura e la chiusura delle dita o la rotazione dei polsi, mantiene attiva la circolazione e previene la rigidità.
L'idratazione è un altro aspetto chiave; bere adeguatamente aiuta il corpo a eliminare i liquidi in eccesso e mantiene la pelle elastica.
Durante la gravidanza, molte donne sperimentano la sensazione di mani addormentate e formicolio.
Il gonfiore nei tessuti, causato da ormoni e ritenzione idrica, può portare a una maggiore pressione sul nervo mediano all’interno del canale carpale.
Il nervo mediano, che si trova al livello del polso, è uno dei principali nervi sensitivi e motori della mano e il suo “schiacciamento” si traduce in formicolio, intorpidimento e dolore al pollice, all'indice e al medio.
Sono i primi segnali della Sindrome del Tunnel Carpale.
Nella maggior parte dei casi i sintomi tendono a ridursi notevolmente o a scomparire del tutto dopo la gravidanza, quando diminuisce la ritenzione idrica.
Ma se dopo qualche settimana dal parto i sintomi non sono scomparsi, ti consiglio vivamente di consultare un chirurgo della mano.
Il chirurgo potrebbe richiedere un'elettromiografia, per confermare la diagnosi e valutare l'entità della compressione nervosa.
In base ai risultati e alle specificità del tuo caso, il chirurgo imposterà il protocollo terapeutico più efficace, che potrebbe includere terapie conservative o, in casi più avanzati, l’intervento chirurgico.
Oggi l’intervento può essere eseguito anche con tecniche mini-invasive, che garantiscono tempi di recupero nettamente inferiori rispetto alla chirurgia tradizionale.
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Oltre alla Sindrome del Tunnel Carpale, la gravidanza è un fattore di rischio per lo sviluppo o per l’aggravamento anche di altre patologie infiammatorie della mano.
Il morbo di De Quervain è una patologia causata dall'infiammazione dei tendini che controllano il movimento del pollice.
I sintomi possono persistere anche dopo il parto, specialmente se non trattati adeguatamente, ma spesso migliorano con terapie conservative e con il riposo.
Il Morbo di De Quervain è anche conosciuto come “tendinite delle neo mamme”, questo perché si manifesta non solo a causa delle variazioni ormonali, ma anche a seguito delle continue sollecitazioni sul pollice durante le quotidiane attività di cura del neonato.
Anche in questo caso, il trattamento può essere di tipo conservativo o chirurgico, a seconda dello stadio di gravità e della durata dei sintomi.
Il Dito a Scatto, o tenosinovite stenosante, è un’altra patologia infiammatoria che può insorgere o aggravarsi in gravidanza.
Il sintomo più evidente è il tipico “scatto”, vale a dire quel movimento che impedisce al tendine di estendersi in modo naturale dopo un piegamento.
Altri sintomi comprendono un indolenzimento alla base del dito, dove spesso è riscontrabile al tatto anche un piccolo nodulo tendineo, il gonfiore e il dolore che può estendersi anche nella regione dorsale del dito.
I sintomi tendono a migliorare dopo il parto, ma in alcuni casi possono richiedere trattamenti specifici.
Anche in questo caso, se i sintomi persistono dopo il parto ti consiglio vivamente una visita dal chirurgo della mano, per capire la causa del tuo dolore ed impostare la terapia più corretta.
L’utilizzo di infiltrazioni di cortisone per ridurre il dolore alle mani durante la gravidanza richiede una valutazione molto attenta.
Sebbene l'assorbimento del cortisone a livello sistemico possa essere limitato in caso di infiltrazioni locali, è fondamentale valutare con attenzione ogni possibile rischio associato al suo uso.
Prima di considerare il cortisone, è importante esplorare trattamenti non farmacologici come l'uso di tutori, ghiaccio locale, esercizi specifici e fisioterapia.
In situazioni dove il dolore è severo e non risponde ad altri trattamenti, le infiltrazioni possono essere considerate, ma solo dopo un'approfondita consultazione con il chirurgo della mano, valutando i benefici rispetto ai potenziali rischi.
Durante la gravidanza, è importante adottare alcune misure preventive per ridurre il rischio di patologie della mano.
Iniziare con esercizi di stretching e rinforzo può essere molto utile; questi esercizi aiutano a mantenere la flessibilità delle mani e dei polsi e possono essere facilmente integrati nella routine quotidiana.
È anche fondamentale prestare attenzione alle pause: alternare cioè momenti di attività che coinvolgono l'uso delle mani con periodi di riposo.
Questo aiuta a prevenire l'affaticamento muscolare e la tensione nei tendini.
Per coloro che iniziano a notare sintomi leggeri, come formicolii o intorpidimento, l'uso di tutori per il polso durante la notte può essere un'opzione per mantenere le mani in una posizione comoda e ridurre la pressione.
Le fasce per neonati e il cuscino per l'allattamento sono validi supporti per alleggerire il carico sugli arti superiori.
Prendere misure preventive durante la gravidanza è un passo importante per evitare disagi e prevenire potenziali complicazioni a lungo termine legate alla salute delle mani.