Sindrome del Lacerto Fibroso

La sindrome del Lacerto fibroso è una compressione del nervo mediano all’avambraccio, che può causare debolezza persistente della mano.

Vediamo insieme quali sono i sintomi, come viene diagnosticata e in cosa consiste l’intervento.

Cos’è la Sindrome del Lacerto Fibroso?

Questa sindrome è caratterizzata dalla compressione del nervo mediano a livello dell’avambraccio prossimale da parte del lacerto fibroso, anche noto come aponeurosi bicipitale.

Questa compressione limita la funzionalità nervosa provocando debolezza muscolare, affaticamento e perdita di forza della mano.

Anatomia: il lacerto fibroso

Il lacerto fibroso è una banda fibrosa (aponeurosi) derivante dal tendine del muscolo bicipite brachiale, che attraversa il gomito anteriormente.

Questa struttura può, in alcuni casi, comprimere il nervo mediano sottostante, causando la sindrome.

Quali sono le cause?

La sindrome del Lacerto fibroso è spesso legata ad attività che richiedono sollevamento di carichi o movimenti di prono-supinazione ripetitivi dell’avambraccio.

Oltre ad alcuni lavori manuali anche qualche attività sportiva è più a rischio di sviluppare la patologia, in particolare quelle discipline che prevedono movimenti ripetitivi del gomito o sollevamenti con avambracci pronati (es. pesistica, arrampicata, sport da racchetta).

Nel tempo, questi movimenti possono causare irritazione del nervo mediano a livello dell’avambraccio.

Altri fattori di rischio sono: alterazioni fibrotiche/cicatriziali da pregressi traumi o interventi chirurgici e variazioni anatomiche (bande fibrose, muscoli anomali, ecc.).

Al momento è difficile stabilire una prevalenza precisa della sindrome del lacerto tra i lavoratori manuali (specialmente tra quelli che eseguono attività ripetitive con l’avambraccio), a causa probabilmente di una sotto-diagnosi della patologia.

Attenzione! Il sospetto di una sindrome del lacerto fibroso va sempre considerato nei pazienti che continuano a lamentare parestesie e debolezza anche dopo un intervento di decompressione del tunnel carpale.

Quali sono i sintomi?

I sintomi più comuni sono la perdita di forza e la facile affaticabilità della mano, che può rendere difficili anche i gesti quotidiani.

Altri segnali frequenti includono:

Come viene effettuata la diagnosi?

La diagnosi della sindrome del Lacerto fibroso è clinica, basata sull’anamnesi e sull’esame obiettivo.

Per prima cosa, è importante escludere le compressioni nervose più comuni, come quelle cervicali, del tunnel carpale o del tunnel cubitale, che possono causare sintomi simili.

Esami strumentali come l’elettromiografia (EMG) spesso risultano normali nella sindrome del lacerto fibroso, poiché si tratta di una compressione dinamica del nervo mediano, che provoca alterazioni ischemiche, ma non di conduzione.

L’approccio della Dott.ssa Elisabet Hagert

La dottoressa Elisabet Hagert, tra i maggiori esperti mondiali di questa patologia, propone un approccio diagnostico basato su tre pilastri:

Trattandosi di una sindrome poco conosciuta, una diagnosi accurata dipende soprattutto dall’esperienza del medico.

Scratch Collapse Test: è magia?

Lo Scratch Collapse Test è un test rapido e indolore, sempre più utilizzato nella pratica clinica come supporto diagnostico per individuare compressioni nervose, sebbene la sua validità scientifica sia ancora oggetto di studio.

Si esegue chiedendo al paziente di opporsi a una leggera forza con le braccia, mentre il medico “gratta” (to scratch) con le dita la zona sospetta di compressione. Se il nervo è irritato, il braccio “cede” per un attimo.

A vederlo sembra quasi magico, ma si basa su un riflesso chiamato periodo silente cutaneo, una risposta del sistema nervoso a stimoli fastidiosi, per proteggere il nervo irritato.

Trattandosi di un test soggettivo, non può essere considerato diagnostico da solo, ma può essere utile per rafforzare un sospetto clinico.

Tunnel carpale e Lacerto: facciamo chiarezza

La sindrome del Tunnel Carpale e la sindrome del Lacerto Fibroso sono entrambe causate dalla compressione del nervo mediano, ma in punti diversi:

Anche i sintomi cambiano:

In alcuni pazienti il nervo può risultare compresso sia al polso che al gomito: una condizione nota come Double Crush Syndrome.

Sindrome del Lacerto e sindrome del pronatore: sono la stessa cosa?

Spesso queste sindromi vengono confuse, ma non sono la stessa cosa.

Anche in questo caso si tratta di compressioni del nervo mediano che possono dare sintomi simili: perdita di forza, affaticamento, dolore all’avambraccio e alla mano.

La differenza è però anatomica:

Questa distinzione è importante anche per il trattamento chirurgico:

Studi recenti mostrano che la vera sindrome del pronatore è rara e che la maggior parte delle compressioni prossimali del nervo mediano sono causate proprio dal lacerto fibroso.

Trattamento conservativo

Nei casi più lievi di sindrome del Lacerto, si può iniziare con un approccio conservativo, mirato a ridurre lo stress sul nervo:

Sindrome del Lacerto Fibroso: Trattamento chirurgico mini-invasivo

Al fallimento della terapia conservativa o quando i sintomi persistono da diverso tempo e si sono aggravati, è necessario prendere in considerazione l’intervento chirurgico.

L’approccio più comune consiste nella liberazione del nervo mediano attraverso una piccola incisione (3–4 cm) nella parte antero-mediale del gomito, in corrispondenza del lacerto fibroso, che viene sezionato per rimuovere la compressione.

Tecnica con guida ecografica (ecochirurgia)

Una tecnica più moderna è l’apertura del lacerto sotto guida ecografica:

  • Il chirurgo usa un ecografo ad alta risoluzione per localizzare con precisione lacerto e nervo mediano
  • Riduzione dell’incisione a circa 1 cm
  • Tempi di recupero abbreviati rispetto alla tecnica tradizionale

Tecnica WALANT

L’intervento può essere eseguito con la tecnica WALANT (Wide Awake Local Anesthesia No Tourniquet), ovvero:

  • Anestesia locale, senza sedazione
  • Nessun laccio emostatico
  • Permette al chirurgo di valutare in tempo reale il recupero della forza

Il paziente può essere invitato a flettere pollice, indice e polso contro resistenza già al termine dell’operazione.

Recupero

  • Spesso la forza migliora già in sala operatoria, subito dopo la liberazione del nervo
  • La riabilitazione è breve
  • Attività leggere riprendono in pochi giorni
  • Per attività più intense servono circa 3–4 settimane

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Dottoressa Marina Faccio

Dott.ssa Marina Faccio

Chirurgo della Mano e dell'Arto Superiore

Ambulatori specialistici a Bologna, Prato e Arezzo.

Opera in forma privata e in convenzione con le assicurazioni sanitarie.

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